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Immagine del redattorePrem Siri K.

Contare i passi

Un po’ più di 3 anni fa, ho smesso di camminare, un dolore fortissimo alla gamba sinistra mi impediva di farlo.


Cosa è successo?


Non sono caduta, non mi sono fatta male, l’unico ricordo è un sogno che mi ha svegliata la notte con la sensazione che qualcuno mi avesse tagliato la gamba e avesse lasciato lì la sua ascia!


Eh lo so sembra una pazzia, così è andata!

Esami negativi, Rx e RM negative, cosa fare?


Pazienzarespiroaccoglienzagestione della rabbia del non trovare un perché e quindi una soluzione!


Io ho trovato la mia, contare i passi e respirare.


Ho iniziato che non potevo nè salire nè scendere le scale, per entrare ed uscire di casa dovevo fare 15 scalini!


Una volta trovata la strategia per le scale, sono riuscita a fare forse 5 metri e poi crollare dal dolore.


Ecco la mia storia “contare i passi”, che oggi mi fa arrivare a percorrere tratte da 3km, fermarmi e farne altri 3.


Adoro camminare, la mia conquista che porto nel cuore è il rifugio Lagazuoi, partendo dalla capanna alpina… lo so non è l’Everest, ma per una che ha passato 20 anni in ufficio su una sedia lo è!


Quindi ho pensato:“Se metto insieme le mie passioni – yoga, camminare, danzare, cantare – ce la posso fare!”


Ecco che ho iniziato a camminare con grazia e lentezza (come una danza), appoggiando bene i piedi e contando i passi (yoga e meditazione camminata) e vibrando mantra (usare la voce abbassa l’infiammazione nel corpo e fa un gran lavoro sul nervo vago).


Ma anche questo non è bastato!


Avevo bisogno di lasciar andare i pesi, il peso, il fuoco e la rabbia che mi infiammava.


Quindi ho iniziato a curare la mia alimentazione (non da sola, eh), togliendo quello che mi crea infiammazione nel corpo e ho iniziato a perdere peso… e con lo yoga, la meditazione e i miei supervisori piano piano ho lasciato andare i miei attaccamenti con amore.


Una delle cose più importanti che mi ha permesso di poter camminare prima strisciando, poi con due stampelle, poi con una stampella, oggi senza (in montagna uso ancora i bastoncini) è stare con persone che mi fanno sentire bene, che mi alimentano, con le quali posso essere al 100% me stessa, senza nascondermi, esprimendo chi sono.


Questo per me è un grande dono del cielo!


Essere grati e non dare per scontata la vita, le amicizie, la famiglia.


Articolo a cura di Prem Siri K. Facilitatore di Discipline Evolutive, Insegnante di Yoga e Meditazione, Sat Nam Rasayan Healer, parentAbiliter.

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